Capitolo I

 

  • Evoluzione storica 
  • Requisiti per donare
  • esami di idoneità
  • esami di controllo annuali
  • esami ad ogni donazione
  • sospensione dalla donazione temporaneo o definitiva

 

    

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Capitolo II

  • Lavorazione sacche
  •  Emocomponenti ed emoderivati
  •  Gruppo ABO  Rh
  • Test Coombs Indiretto
  • Test Coombs Diretto
  • T&S

 

 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Capitolo III

 

 

 

 

 


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Esami di legge NAT 

ricerca di HBV, HCV e HIV con metodica NAT (Nuclear Acid Testing) 

 

Pagina in lavorazione ........

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Percorso Donatore-->Sacche 

 

 

Percorso della sacca

Quando il donatore arriva al centro, per prima cosa compila un questionario che verrà poi valutato assieme al medico.

Misurazione della pressione arteriosa ed altri parametri indicheranno se il donatore può donare e se è idoneo eventualmente per donazioni qualo plasmaferesio o piastrinoferesi ( questa valutazione non ha nulla a che vedere con quella per diventare donatore o la visita annuale)

 

Sala donazioni......troviamo speciali bilance basculanti programmate; queste basculano per favorire il mescolarsi dell'anticoagulante con il sangue che fluisce nelle sacca "principale" (come vedi nell' immagine, il kit può esse composto da 3 o 4  sacche satelliti che serviranno in un momento successivo). Una volta raggiunto il peso programmato si fermano e bloccano il tubicino grazie ad un morsetto.

 

Ricorda ogni sacca è accompagnata da provette per esami di legge e verifica gruppo.

 

Oppure il donatore può essere connesso a speciali apparecchiature per la donazione di solo plasma e/o piastrine.

Inizia ora la lavorazione delle sacche.

Come dicevo le sacche possono essere 3 o 4 unite in un sistema chiuso

  1. Principale con anticoagulante dove fluisce il sangua el momento della donazione
  2. quella che contiene SAGMANITOLO per il nutrimento e conservazione delle emazie concentrate
  3. quella che conterrà il plasma
  4. La quarta sacca è particolare in quanto deve permettere la traspirazione, perchè andrà a contenere le piastrine ( questa è la sacca del kit a 4)

Il tecnico inserisce le sacche in appositi contenitori che verranno pesati  a due a due perchè dovranno essere bilanciati ed inseriti in centrifuga.

 

 

Ecco cosa avremo dopo la centrifugazione emazie sul fondo, un piccolo strato di leucociti e il plasma

Come si vede dall'immagine, grazie a queste speciali presse avviene la separa degli emocomponenti.

Le sacche ora vengono separate ( grazie a delle saldature dei tubicini di plastica che ne permette il taglio e il mantenimento della sterilità all'interno delle rispettive sacche)

 

 

Le sacche di emazie, andranno in figoemoteca 

Le sacche di plasma in un abbatitore di temperatura oppure subiranno ulteriore centrifugazione per poi essere separato dalle piastrine.

Le piastrine vengono mantenute a temperatura su speciali agitatori per evitare che si aggreghino.

 

Una volta che è stata fatta la verifica di gruppo sulle sacche di emazie e sono pronti gli esamo di legge, le sacche vengono etichettate e firmate dal dirigente (validazione che viene sempre fatta in due come doppio controllo, tecnico con medico)

 

Soltanto ora possiamo mettere le sacche di emazie nell'emoteca di distribuzione in ordine di gruppo e scadenza.

Le sacche di plasma

Il plasma si ottiene dalla centrifugazione delle sacche di sangue intero oppure da plasmaferesi. Il plasma viene classificato in 3 categorie

 

Plasma di tipo A: ottenuto da aferesi, congelato entro 6 ore dal prelievo 

Plasma di tipo B: ottenuto da scomposizione, congelato entro 6 ore dal prelievo 

Plasma di tipo C: da scomposizione, congelato da 6 a 72 ore dal prelievo 

 

Questa classificazione è dovuta al mantenimento o meno dei fattori di coagulazione.

Le sacche come dicevo vengono messe in abbattitore per congelarle a -30C° in un ora, poi stoccate e mandate all'industria farmacetica con la relativa documentazione che ne attesti l'idoneità per quel che riguarda gli esami di legge.

L'industria le lavora ottenendo sacche per i pazienti (PLASMA SAFE Plasma inattivato dall’industria con sistema solvente-detergente.Proviene da un pool di donatori.E’ un prodotto con caratteristiche standardizzate per quanto riguarda il contenuto di fattori della coagulazione.E’ pertanto un prodotto a valenza farmaceutica.) o per ricavarne fattori di coagulazione, albumina .......

L’industria utilizza solo i tipi A e B per la produzione di fattori della coagulazione 

(FVIII, FIX, ATIII, complesso protrombinico), riservando il tipo C alla sola produzione di albumina e immunoglobuline.

Il PFC,  se destinato all’uso clinico, può essere conservato 2 anni a temperatura di -25°C o inferiore, 3 mesi  a temperatura compresa tra -18 e -25°C: al termine di tali periodi va avviato all’industria per la  produzione di plasmaderivati. Prima dell’utilizzo il PFC deve essere scongelato con idonea  apparecchiatura a 37°C; una volta scongelato deve essere utilizzato nel più breve tempo possibile e  comunque non oltre 24 ore di conservazione a 0-4°C.

 

Le piastrine

 

Concentrato piastrinico da aferesi

Concentrato piastrinico da plasma-piastrinoaferesi 

 

Si ottengono mediante l’impiego di separatori cellulari. Una unità è, di norma, sufficiente per il trattamento giornaliero di un paziente. Il concentrato può essere conservato per 5 gg a 20-24°C in agitazione continua. 

 

Concentrato piastrinico da singola unità di sangue intero 

 

Si ottiene da una unità di sangue intero fresco, mantenuto a 20-24°C. Con una prima centrifugazione  si ottiene una unità di plasma ricco di piastrine (PRP): la successiva centrifugazione consente di  ottenere il concentrato piastrinico. Per il trattamento giornaliero di un paziente è necessaria, di  norma, una unità ogni 10 Kg di peso corporeo. Il concentrato può essere conservato per 5 gg a 20-24°C in agitazione continua.

 

Concentrato piastrinico da pool di buffy-coat 

 

I buffy-coat ottenuti dalla centrifugazione ad elevata velocità di 5-6 unità di sangue intero fresco,  mantenuto a 20-24°C, dello stesso gruppo AB0, sospesi in una quantità variabile di plasma (30-50  ml), vengono raccolti in un’unica sacca: al pool di buffy-coat può essere aggiunta una soluzione  nutriente, riducendo la relativa quota di plasma. Il pool viene sottoposto ad una nuova  centrifugazione, al termine della quale si raccoglie il sovranatante, che costituisce il concentrato  piastrinico, che è, di norma, sufficiente per il trattamento giornaliero di un paziente. Il concentrato  può essere conservato per 5 gg a 20-24°C in agitazione continua. 

Leggi & linee guida

Queste che ti segnalo sono soltanto alcune, se vuoi approfondire puoi trovare altro nel sito del Centro Nazionale Sangue (CNR)

 

D.L.n.191 19/08/05 : Attuazione della direttiva2002/98 che stabilisce norme di qualità e di  sicurezza per la raccolta ,il controllo,la lavorazione,la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti. 

 

 

Standard di Medicina Trasfusionale (SIMTI)

 

 

Raccomandazioni SIMTI sul corretto utilizzo degli emocomponenti e dei plasmaderivati

 

 

Raccomandazioni SIMTI sugli emocomponenti per uso non trasfusionale

 

 

DECRETO 3 marzo 2005 

  • Caratteristiche e Modalità per la Donazione del Sangue 
  • Protocolli per l’accertamento della Idoneità del Donatore di Sangue e di Emocomponenti. 

 

 

 

 

 

 

D.L. n. 219 21/10/05 : Nuova Disciplina delle Attività Trasfusionali e della Produzione  Nazionale degli Emoderivati. 

 

  

D.M. 22/07/96 :trasfusione di sangue o emocomponenti. Branca 98 , nota H, codice 

nomenclatore regionale 99.07.1 

 

 D.L. 01/09/1995 costituzione e compiti dei Comitati per il buon uso del sangue presso i Presidi Ospedalieri (integrato dal D.M. 05/11/1996) 

 

 D.M. 02/07/1992 : Il buon uso del Sangue 

MANUALE DELLE PROCEDURE TRASFUSIONALI
a cura del Dott. Manca Pietro, Responsabile dell'Unita Semplice di Medicina Trasfusionale e Raccolta Sangue dell'Ospedale di Oristano
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